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"Un giudice che va di fretta, mentre il tempo sembra trascorrere ma rimane immobile. Un pubblico ministero che vuole dare forma alla memoria nazionale, escludendone le narrazioni conflittuali. E poi l'anziano ex partigiano Tommaso Bonetti alla sbarra, reo confesso di aver ucciso con un piccone un altro vecchio, il fascista che più di quarant'anni prima aveva bruciato la sua casa e picchiato sua madre e sua sorella. Liberamente ispirato alla storia di Giuseppe Bonfatti, che nel novembre 1990 uccise un ex repubblichino come vendetta per alcuni eventi della guerra civile, il testo di Piacci offre una lucida allegoria delle difficoltà a fare i conti con la memoria della Resistenza e il suo contenuto di guerra civile e di classe." (Prefazione di Ilenia Rossini)